Gli spazi tra le note

un approccio agli assoliti di batteria

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  1. KingOfPain
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    Questo credo possa interessare un pò a tutti... dal tempo (o ritmo, o groove che dir si voglia) al break e ritorno. E’ una delle esperienze più frustranti: avere a disposizione qualche battuta di solo e uscirne con le ossa rotte. Arrivare a metà senza idee; incespicare tra sincopati e virtuosismi e poi schiantarsi senza paracadute sul rientro nel groove. Che in genere è andato un bel pezzo avanti (o un bel pezzo indietro) e ci regala un momento di pura vergogna.
    Questo è lo studio degli spazi tra le note, e, in particolare, di come prendere le misure dello spazio musicale che ci è affidato.
    Il primo studio è quello più semplice: si inizia con un ritmo di base - il 4/4 elementare va benissimo -, si decide un numero di battute su cui gira il groove a cui si aggiunge un uguale numero di battute di solo.
    Si può iniziare con 2, 4, 8, 16 (le misure con le quali in genere si avrà a che fare). Si suona il groove e poi si conta il tempo sia ad alta che a bassa voce, coprendo le battute che nelle puntate successive saranno occupate dal solo (più propriamente dai breaks e fills). Tutto con il metronomo. L’obbiettivo è quello di arrivare a ’sentire’, alle diverse velocità, la lunghezza complessiva dello spazio a nostra disposizione, misurandone, quasi, la distanza.
    La seconda parte dello studio propone di scomporre le battute di solo (che, ancora, non vengono suonate ma solo contate) in tempi dispari in ottavi: è un ottimo esercizio per imparare a spostare gli accenti e i tempi forti e deboli, iniziando a cercare punti di riferimento diversi all’interno dello spazio
     
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0 replies since 7/11/2008, 23:58   134 views
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