QUALCHE CONSIGLIO

Parte terza

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  1. KingOfPain
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    CONTROLLI SUI TAMBURI E CORREGGERE GLI ERRORI


    Anche se abbiamo una batteria che non è di marca, possiamo fare alcune modifiche per fare in modo che il suono sia migliore.

    La maggior parte di batterie economiche, oltre ad essere costruite con legni poveri, che non hanno suono, sono anche costruite ed assemblate molto velocemente, senza nessuna cura di assicurarsi che le viti siano ben strette, o che i tamburi non siano ovalizzati ecc..ecc..

    Questi sono alcuni dei controlli che ogni batterista dovrebbe fare sul proprio strumento, anche sulle batterie più costose, perchè con il tempo qualche malanno può capitare.


    Controllare tutte le viti interne ai tamburi che siano ben fissate e che non creino nessuna vibrazione e conseguente ronzio, volendo potete mettere un pezzo di feltro tra le parti metalliche ed il legno.

    Controllare le viti dei tiranti, devono essere ben oliate e pulite.

    Controllate l'ovalità del tamburo. Se vi ritrovate con un tamburo ovale vi consiglio di buttarlo o di non usarlo, al limite usatelo come tamburo da studio.
    Il controllo più importante è il controllo dei bordi del tamburo dove si appoggia la pelle, deve essere perfettamente parallela per fare in modo che la pelle aderisca in maniera uniforme in tutte le sue parti.

    Per fare questo controllo dovete procurarvi una lampada, un tavolo perfettamente dritto e della carta vetrata o una lima.

    Appoggiate il tamburo (senza le pelli) sul tavolo, inseritegli la lampada all'interno ed accendetela. Se il bordo del tamburo che appoggia sul tavolo è storto vedremo uscire la luce, quindi dovremo correggere l'imperfezione usando la carta vetrata o la lima. Fate in modo di rispettare anche l'angolazione interna del bordo, di solito a 45°.

    Se l'imperfezione è molto ampia vi conviene rivolgervi ad un falegname (meglio ancora se un liutaio).

    Con questi accorgimenti anche un tamburo che suonava male o non suonava affatto, inizierà ad avere un suono più definito, forse con meno armoniche o calore, forse troppo asciutto e privo di sustain dovuti dalla qualità del legno, ma sicuramente sarà un suono definito e ben accordato.


    SCEGLIERE I TAMBURI

    Molti batteristi scelgono la loro la propria batteria a seconda del tipo di legno usato per costruirla. Sicuramente il legno determina una delle varie caratteristiche di un tamburo. Anche lo spessore, i vari strati, la profondità sono altri elementi da considerare e da non sottovalutare.




    IL LEGNO


    Acero (Maple) - Un legno molto popolare fra i batteristi di oggi, l'acero fornisce un attacco scandito nei medi e negli alti, con una coda finale ricca di bassi e potente.



    Birch (Betulla) - Produce un suono forte sui tamburi grossi, in particolar modo sulla cassa, povera di tonalità medie e con dei alti ben accentuati.



    African Mahogany (Mogano Africano) - Grande risposta sulla cassa, medi molto diminuiti e degli alti caratteristici del Mogano Africano.



    Philippine Mahogany (Mogano delle Filippine) - Usato soprattutto per drumset di livello economico. C'è una grande quantità di questo legno ed è molto conveniente, ma non ha nessun suono focalizzato. Spesso si usa come strato interno su set di qualità media, seguito da un strato esterno di legno d'acero o altro legno di qualità più alta.rado più alto.


    LO SPESSORE

    Dei tamburi sottili, di spessore di circa 5 mm, risuonano molto di più di tamburi più spessi. Molti batteristi jazz preferiscono tamburi sottili perchè hanno un miglior controllo e un suono pieno delle caratteristiche del legno anche a tocchi leggeri.

    Tamburi di spessore medio circa 7,5 mm probabilmente sono i migliori, i suoni a basso volume sono caldi e ricchi delle caratteristiche del legno.
    Tamburi grossi 10 mm fino anche a 12,5 mm hanno poco controllo dinamico e bisogna percuoterli con forza per avere un buon volume.


    LA PROFONDITA'

    La profondità del tamburo determina la sensibilità fra la pelle risonante e quella battente. Tamburi più profondi permettono un suono con una finale più lunga e una accordatura più bassa, ma hanno bisogno di più energia per "attivare" la pelle risonante a scapito della sensibilità.



    IL NUMERO DEGLI STRATI


    Il numero di strati hanno un effetto enorme sulle caratteristiche del tono del tamburo. Questi strati devono trasmettere l'energia dalle pelli al corpo del tamburo, più strati ci sono e meno risonanza avrà il tamburo.


     
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  2. Dark_Avenger!
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    sai qualcosa sul legno "bubinga"? (la traduzione in italiano non la so..
     
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  3. KingOfPain
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    Bubinga è italiano...

    E' un legno che proviene dalla zona equatoriale dell’Africa occidentale, dal Camerum fino al Gabon e al Congo Belga.

    E' un legno di particolare bellezza e dal timbro molto particolare.

    Legno rossastro con venature scure e pronunciate, simile al palissandro, viene spesso usato non solo per le notevoli durezza e compattezza, ma anche per la sua bellezza.

    La sua compattezza ne fa un legno capace di restituire un grande volume, inteso ovviamente come pressione sonora.

    Una delle maggiori utilizzatrici di Bubinga è la Tama, come la Sterclassic (la Starclassic bubinga si rifà molto alla Starclassic Maple, cambiandone solo il legno), inoltre la Tama fa la Performer aggiungendo la bubinga alla betulla, è nata una batteria completamente nuova, sia nelle sonorità che nell’estetica.

    spero di essere stato esaustivo ;)
     
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  4. Dark_Avenger!
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    mitico!! ormai il sito della tama lo so a memoria... mi faccio sempre dei gran viaggioni...
     
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3 replies since 24/10/2008, 22:31   325 views
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