Storia della batteria

parte II

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  1. lor3n2o
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    Questa volta daremo un rapido sguardo ai batteristi che più hanno caratterizzato lo sviluppo di questo stile, capitolo che sarà diviso in due parti.
    Ricordiamoci che fino ad un certo punto, più o meno gli anni quaranta-cinquanta, la batteria si è sviluppata in una sola direzione, quella Jazz. Poi con il nascere di nuovi generi quali rock n' roll, beat, rock, la batteria ha iniziato a svilupparsi anche in altre direzioni. Ma questo è un altro discorso. Restiamo in ambito Jazzistico per ora.


    Origini e sviluppo della batteria Jazz parte prima



    Nelle prime forme originali di Jazz i batteristi non avevano una personalità molto spiccata, non a caso non esistevano nemmeno Soli per batteria. Degli annali del Jazz conosciamo suonatori di tromba, di trombone, di violino, ma non conosciamo nessun batterista, poiché il beat era solo un fattore d’ordine e il batterista non doveva far altro che scandirlo con la massima regolarità possibile, compito che eseguiva tanto meno bene quanto meno neutrale era il suo modo di scandire. Fortunatamente più tardi si scoprì che dall’individualità del batterista si poteva ricavare uno di quei momenti di tensione che sono tanto importanti nel Jazz, senza che questo andasse a discapito del fattore d’ordine.
    Iniziano in questo modo a venir fuori nomi di batteristi come Baby Dodds e Zutty Singleton, grandi batteristi del New Orleans. Zutty è più morbido, Baby è più duro. Baby Dodds fu il batterista della King Oliver Band e in seguito della Hot Seven di Louis Armstrong. Egli fu il primo a scandire i “breaks”. Il break è l’embrione dal quale i batteristi hanno fatto nascere l’assolo per batteria.
    Stranamente la tendenza caratteristica del jazz ad accentuare i tempi deboli inizialmente fu pronunciata nei batteristi bianchi. I primi due sono i batteristi delle famose orchestre bianche che si facevano concorrenza: Tony Spargo della Original Dixieland Jazz Band e Ben Pollack dei New Orleans Rhythm Kings. Verso la fine degli anni venti Ray Baduc teneva la batteria nell’orchestra di Ben Pollack. Ray è uno dei migliori batteristi bianchi della tradizione del New Orleans e del Dixieland.
    La batteria “bianca” si sviluppò in un’altra direzione, quella del virtuosismo ritmico. Tra questi batteristi c’è: Gene Krupa, George Wettling e Dave Tough.
    Wettling oltre ad essere batterista era un autorevole pittore astratto, infatti molti dei suoi quadri sono esposti in musei importanti. Egli affermava che suonare la batteria nel Jazz e dipingere quadri astratti sono per lui due cose diverse solo dal punto di vista artigianale; in entrambi i casi si tratta di avere ritmo. Per lui le due cose andavano di pari passo.
    Gene Krupa fu il batterista più virtuoso, infatti si ricorda spesso “Sing, sing, sing” con l’orchestra di Benny Goodman, in cui suonò un lungo solo di batteria. Dal punto di vista tecnico Krupa può definirsi superato solo dai battersti del Jazz moderno. È stato il primo ad impiegare la grancassa durante le incisioni, in precedenza vietata poiché si correva il rischio che i colpi di questo strumento facessero uscire l’ago dalle matrici di cera della apparecchiature di registrazione.
    Invece per Dave Tough, che fu anche un mediocre scrittore, la batteria era una tavolozza ritmica sulla quale teneva pronto il colore giusto per ogni solista. È stato lui a delineare il modo di suonare la batteria nel Jazz moderno, proprio come aveva fatto Jo Jones nell’orchestra di Count Basie. È interessante vedere come un batterista bianco e un batterista nero siano arrivati, indipendentemente, agli stessi risultati.
    Infatti dall’altra parte c’è Jo Jones che si è sviluppato sotto l’influenza di grandi batteristi neri del New Orleans e dello Swing. Sulla linea che parte da Baby Dodds e conduce a lui vi sono quattro famosi drummers: Chick Webb è il primo, come Gene Krupa fra i bianchi, ad essere inaugurato come “drummer leader”, ovvero direttori di big bands che suonano la batteria.
    Dopo di lui vengono Big Sid Catlett, Cozy Cole e Lionel Hampton. Big Sid e Cozy sono batteristi Swing per eccellenza. Cozy Cole, inoltre, dopo essere stato batterista di Jelly Roll Morton, divenne batterista del miglior gruppo “all stars” di Louis Armstrong e nel 1954 fondò insieme a Gene Krupa una scuola per batteristi.
     
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  2. plandro
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    Complimenti lorenzo per la bella idea...continua così...informaci sul mondo del jazz, ma non solo.. :)
     
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  3. sonohrinath 94
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    si ottimo lavoro ,ma n farti uscir eil sangue dai polpastrelli tanto che scrivi eheheh
     
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  4. Travis#91
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    molto interessante anche questa seconda parte
     
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  5. sonohrinath 94
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    ci sarà anche la terza vero?se no c irimaniamo male xd
     
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  6. lor3n2o
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    certo che ci sarà...per il sangue dai polpastrelli non c'è bisogno!!!
    Questo che sto postando sono delle ricerche che ho fatto le quali le tengo già scritte sul computer. Con questi materiali ho fatto un esame l'anno scorso di storia del Jazz e quest'anno le sto usando per la tesi.
    Quindi il sangue è già stato versato!!! :D :D :D
     
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  7. giovanni37
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    ma si sa esattamente chi è stato il primo a metter insieme i vari pezzi del set di batteria?
     
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6 replies since 29/9/2008, 00:50   1501 views
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