i preferiti di ognuno di noi

Oltre a quotare ogni parola, aggiungo:

Buddy Rich: il dio della batteria, almeno secondo me, tecnica spaventosa e irraggiungibile, musicalità eccelsa e tutto l'insieme che lascia senza parole e fa venire i brividi a vederlo.

Gene Krupa: vedi sopra. Forse un pò più musicale di Rich (è Gene che ha scoperto Buddy) ho visto una specie di solo dove suonava dei fiammiferi (avete letto bene!!) con una musicalità spettacolare!!
Ha tecnica ad un livello anche lui mostruoso e soprattutto quello che mi ha colpito di lui è che mentre suona ha proprio la faccia di un uomo felice, non ho mai visto un altro trasmettere la sua felicità in questo modo. E poi è stato il primo batterista a suonare nelle big band ad avere una band dove lui era la star!

Jojo Mayer: groove eccezionali e tecnica sopraffina, ha un set di solo 4 pezzi ma riesce sempre a rendere al meglio, ha molta fantasia.

Vinnie Colaiuta: se scrivo anche qui il motivo rischierei di diventare ripetitivo!

Taylor Hawkins: il batterista dei Foo Fighters è quello più "normale" (confrontandolo con quelli scritti sopra!) a cui vorrei assomigliare, secondo me interpreta le canzoni e il genere che suona come pochissimi altri: fa cose semplici ma mai banali, sempre al posto giusto.


In generale, per commentare gli altri, i batteristi hard rock o metal non mi colpiscono più di tanto (quelli metal quasi per nulla), per questo non ne metto tra i miei preferiti. Di certo però la differenza tra quelli che hanno dentro lo spirito del genere che suonano e quelli che sono "solo" dei buoni batteristi si sente.

virgil donati è pauroso!ha una gran fantasia è molto veloce e per di più si può dire che ha inventato la tecnica del doppio pedale perché anche se veniva già usato molto nel metal non esisteva un vero e proprio metodo per essere studiato virgil donati ha infatti inserito nel doppio pedale l'utilizzo dei paradiddles, colpi doppi e altri rudimenti.

Allora vado anch'io:

John Henry Bonham: punto di congiunzione tra stile classico e "batterismo" moderno. Anzi, forse è stato proprio lui (sicuramente uno dei più influenti) a gettare le basi e delineare le caratteristiche fondamentali della batteria nel rock moderno.
Bonzo è stato maestro in aggressività, potenza, musicalità e creatività: nel suo repertorio possiamo trovare diverse esecuzioni che rappresentano l'apoteosi della potenza e dell'energia, così come brani in cui vien fuori il suo tocco altresì raffinato e tecnico, un mix di musicalità e timbrica che in pochi sono riusciti ad esprimere.

Stewart Copeland: uno stile che spazia dal rock al pop, dal punk al raggae, con influenze tipiche della musica africana. Vi sembra poco? Un mix di sonorità e "accenti" totalmente estranei tra loro, amalgamati alla perfezione e resi pura armonia; con quello stile preciso, energetico e creativo che lo ha reso uno dei migliori batteristi di sempre.
Con il passare degli anni Stewart è diventato un mostro di tecnica, precisione e perfezione stilistica. Mi piace un sacco, i suoi pezzi sono molto, molto musicali e il suo stile trasmette sempre grande energia.

Ian Paice: tra i tanti pregi di questo mostro sacro, quello che mi colpisce di più è il feeling: lui la tecnica e i rudimenti li applica sempre con il cuore, con una dinamica inconfondibile e quel tocco swingato che lo ha reso unico...non so se mi spiego.


Certo, ci sono decine di batteristi sicuramente più tecnici di quelli citati.
Vi riporto però la citazione dei un batterista mio compaesano:
"La tecnica ha raggiunto e raggiungerà livelli stratosferici, Bozzio a breve rullerà con un piede, con l'altro farà dei paradiddle con la mano sinistra a velocità disumana e con la mano destra cambierà le pelli, ma con il cervello penserà............cazzo che bravi che erano Bonzo e Paice"

Un genio!

cazzo gamato in pieno!

non sono molto bravo a scrivere ste cose anche se le sapevo..comunque è un grande..